Ricetta: Cinghiale in umido alla maremmana

Se alla maggior parte delle persone chiedessero “cosa ti viene in mente se ti dico Toscana?” probabilmente risponderebbe “il cinghiale!” tra un monumento famoso ed una spiaggia quasi incontaminata.

Il cinghiale è l’ingrediente principe di molte ricette toscane, al pari dei legumi, del cavolo nero e del pane senza sale. È infatti piuttosto diffusa la caccia al cinghiale in determinati periodi dell’anno e la popolazione di questi animali solitamente è numerosa.

Di solito sono più famose le gustose pappardelle al cinghiale o la polenta preparata con questo tipo di carne ma, nel cuore della Maremma nella bassa Toscana, troviamo dei piatti deliziosi tutti tra provare.

Tra questi il cinghiale in umido alla maremmana, uno dei piatti più tradizionali di questa zona.

Ma come si prepara questa prelibatezza? Scopriamolo subito vedendo tutti i passaggi necessari per realizzare un piatto perfetto, degno della migliore tradizione toscana.

Iniziamo!

LA RICETTA ORIGINALE DEL CINGHIALE IN UMIDO ALLA MAREMMANA

Come accade praticamente per qualsiasi ricetta, anche questa non è immune da varianti più o meno diffuse e contestate a seconda dell’opinione personale e di ciò a cui è abituato.

Al di là dei piccoli cambiamenti o dei tocchi di creatività del tutto personali, vediamo di seguito quelli che sono i passaggi più importanti per preparare questo piatto che puoi realizzare, ad esempio, per un pranzo della domenica un po’ diverso dal solito o per stupire i tuoi ospiti.

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

  • mezzo chilo di polpa di cinghiale
  • 1 carote
  • 1 cipolla
  • 1 costa di sedano
  • 1 spicchio di aglio o 2 a seconda dei gusti personali
  • 250 grammi di polpa di pomodoro
  • 500 ml di vino rosso
  • mezzo bicchiere di aceto
  • 200 grammi di olive nere
  • 2 foglie di alloro
  • spezie a piacere, rosmarino e salvia
  • sale
  • olio q.b.

PREPARAZIONE PASSO PASSO

La prima cosa da sapere quando si tratta il cinghiale è che si tratta di una carne che richiede una preparazione lunga, specialmente considerando il tempo che ci vuole per la marinatura. Per questo è importante organizzarsi per tempo e non ritrovarsi a fare tutto all’ultimo minuto.

Il primo passo è, appunto, la marinatura della carne di cinghiale. Per farla dovete mettere la carne, preventivamente tagliata a pezzi, in una ciotola che sia abbastanza capiente da contenerla ed aggiungere il vino, la salvia, le spezie, lo spicchio d’aglio, il rosmarino, la foglia di alloro e metà degli odori (carote, sedano e cipolla). Lasciate il cinghiale in ammollo per un minimo di 12 ore, se lo tieni per meno tempo rischi di avere poi una carne troppo dura da mangiare.

Preparare il soffritto mettendo in un tegame capiente la metà restante degli odori e l’olio e facendo cuocere per circa 20 minuti. È bene girare spesso il soffritto preferibilmente con una spatola di legno per evitare che si bruci. Strizzare bene la polpa di cinghiale e metterla nel tegame insieme al soffritto a fuoco vivace.

Dopo un quarto d’ora circa aggiungere al tegame il vino della marinatura e sfumare. Aggiungere quindi la polpa di pomodoro. Aggiungere sale, pepe ed altre spezie a piacere e far andare la cottura per circa un’ora. Quando mancano circa 10 minuti al termine della cottura aggiungere le olive.

Buon appetito!

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