Visitare le isole Tremiti: cosa fare, vedere, sapere

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Cinque isole tutte da scoprire situate in una riserva naturale che rappresenta un vero paradiso per gli amanti delle immersioni e non solo

Dove si trovano?

Situate a sud dell’Adriatico, le Tremiti sono un gruppo di cinque isolette facenti parte della Puglia, inserite all’interno di una riserva marina che fa parte anche del Parco del Gargano.

Quali sono ?

L’arcipelago, caratterizzato da un mare incontaminato e da un territorio ricco di vegetazione, è sempre stato una meta molto ambita dai turisti, sia per quanto riguarda la visita alla isole abitate, ovvero San Domino e San Nicola, ma anche quelle disabitate, ossia Cretaccio, Capraia e Pianosa.

Cosa vedere alle isole Tremiti

Ma quali sono le cose più belle da ammirare alle Tremiti? Scopriamolo insieme cosa vedere alle isole tremiti nella seguente guida.

SI PARTE DA TERMOLI

Si parte dal Molise, precisamente a Termoli, per salpare con traghetti e aliscafi alla scoperta delle isole. Qui è infatti presente un grande porto, ma se si vuole visitare la città essa offre un grande lungomare, una spiaggia attrezzata, quella di Sant’Antonio, la Cattedrale e il Castello Svevo. Per fare una sosta consigliamo la pensione Villa Ida e il ristorante Da Nicolino.

 IL PORTO E I SERVIZI

Una volta salpati si approda in breve tempo a San Domino, con il suo porto e la struttura più grande dell’isola, ovvero il Villaggio Tci, ma anche graziosi locali tra cui “Era ora”, un winebar che propone rinfrescanti cocktail e piatti sfiziosi.

SAN DOMINO (TERRA)

L’isola è la più grande delle cinque, tuttavia la si gira in breve tempo, esclusivamente a piedi poiché non sono ammesse le auto, considerando che dal porto al centro si impiegano circa 15-20 minuti. Per visitare invece tutta l’isola ci vuole circa un’oretta, anche se tutto è un alternarsi di salite e discese, dunque meglio portarsi da bere! Le spiagge sono complessivamente due, una è Cala delle Arene, situata vicino al porto, e l’altra è Cala degli Inglesi, riservata agli ospiti del Villaggio Tci. Essa offre aree attrezzate con ombrelloni e sdraie, nonché un accesso all’acqua tramite scale e pedane. Numerose sono le attività proposte e gratuite per chi soggiorna, escursioni dell’isola, Kayac, Canoa e tiro con l’arco.

SAN DOMINO (MARE)

Sicuramente se si possiede una barca o se si ha la possibilità di noleggiarla il tour dell’isola via mare è un must. Da questa prospettiva infatti la vista è unica, San Domino si può apprezzare in tutto il suo splendore, con le piccole grotte, come quella dei Bue Marino, di 70 m di profondità, quella delle Viole, dalla colorazione delle alghe che popolano i fondali.

Molto bella è anche la Grotta del Coccodrillo, la cui forma ricorda il mammifero e Pagliai, costituita da piccole spiaggette a cui si arriva solo via mare.

LA STORIA DELL’ISOLA

La storia delle tremiti si intreccia con la leggenda di Diomede, eroe della mitologia greca, secondo la quale fu sepolto proprio in questo luogo. La dea dell’amore e della bellezza afrodite trasformò i compagni di avventura in uccelli perché ne vegliassero la tomba. Sull’isola è infatti possibile ascoltare il canto di queste berte maggiori, in particolare la sera, sul Picco delle Diomedee, punto panoramico dell’isola.

SAN NICOLA

L’isola dei San Nicola è un fulcro amministrativo e religioso, qui è presente la grande abbazia di Santa Maria a Mare, la più estesa del Mediterraneo che si trova sul mare. Qui si inserirono i benedettini. In seguito venne ripopolata dai canonici e soppressa nel 1783 da Re Ferdinando IV di Napoli. Il complesso è oggi un museo a cielo aperto, visitabile nel perimetro esterno, la facciata e alcuni pavimenti rimasti.

CAPRAIA E CRETACCIO

Capraia, il cui nome deriva dalle piante di cappero presenti sull’isola, è anch’essa molto piccola e disabitata. La si può visitare solo in barca, da cui si ammira anche la statua di Padre Pio sommersa dalle acque.

Cretaccio è l’isola più piccola, considerata infatti come il più grande scoglio dell’arcipelago: una grande roccia di creta gialla da cui prende il nome.

PIANOSA

Completamente disabitata, anche Pianosa è uno scoglio piano la cui altezza massima è di 15 metri, infatti con la mareggiata viene praticamente sommersa. Facente parte della Riserva Marina Integrale, la si può ammirare solo da una distanza di 500 m, qui infatti vige il divieto di approdo, pesca, navigazione e immersioni, ad esclusione di quelle autorizzate. Meglio dunque prendere contatti, se si ha la possibilità, poiché questi fondali meritano sicuramente un’escursione subacquea.

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