Donne in cucina: l’eccellenza delle donne chef nella ristorazione italiana

Secondo l’iconografia classica la donna da sempre appare come la signora incontrastata dei fornelli e dell’arte culinaria.

Sfido chiunque che, almeno una volta, non abbia avuto rimpianti per qualche saporita pietanza preparata dalla nonna quando era piccolo o che non cerchi di ricordare una ricetta creata dalla mamma. Ma con il passare del tempo la donna ha trasformato, valorizzato questa sua abilità al punto da diventare famosa nel mondo della ristorazione.

Le qualità per arrivare

Raggiungere questo traguardo, riuscire ad imporsi ed avere il giusto riconoscimento, ha richiesto e richiede tanta fatica, perché, come d’altronde avviene in qualsiasi situazione, la concorrenza maschile è molto forte. Ma è grazie alla perseveranza, alla capacità di saper valorizzare le tradizioni della propria terra, alla voglia di mettersi in gioco per superarsi sempre di più, che molte donne hanno ottenuto ed, ottengono, premi che sono un meritato apprezzamento del loro talento.

Credere in quello che si fa e desiderare fortemente di realizzare un sogno sono la molla che ha spinto e portato molte donne a raggiungere una meta molto ambita: essere a capo di un ristorante stellato. Tra le tante ricordiamo Isa Mazzocchi che ha ricevuto il premio Chef Donna 2021 da parte della Michelin. Titolare di un rinomato ristorante è stata scelta per la sua cucina con piatti che si rifanno alla tradizione culinaria della sua terra, le cui peculiarità sono valorizzate grazie al suo spirito innovativo.

Chef donne brave, moderne e coraggiose: alcuni esempi

Ma la Mazzocchi non è l’unica che è riuscita ad emergere grazie alle sue creazioni, perchè tante sono ancora le donne che fanno ricorso al loro talento per deliziare il palato di quanti decidono di gustare la loro cucina.

Dalla sola Toscana arrivano tre chef le quali, valorizzando i paesaggi suggestivi in cui sono immersi i loro ristoranti e le risorse della loro terra, realizzano una cucina caratterizzata da un tocco di classe ed eleganza. Così, a Chiusi, la chef Katia Maccari nel suo “I Salotti” mette a disposizione prodotti e vini eccellenti della sua azienda agricola.

Unica e personale nella preparazione di piatti, prevalentemente a base di pesce, la chef Deborah Corsi ne “La Perla del Mare” a San Vincenzo.

Ne “Il Falconiere”, a Cortona la chef Silvia Regi Baracchi offre menù che tengono alto il nome dei prodotti e della tradizione culinaria toscana.

Tutto all’insegna dell’innovazione è il locale “Prosit Restaurant” della chef Manuela Devietti Goggia che ha rivoluzionato la classica cucina piemontese con portate piccole, gustose, stuzzicanti da veri bongustai.

Un’accoglienza semplice, amichevole senza formalismi ricevono ne “La capanna di Eraclio”, sotto la guida di Maria Grazia Soncino a Codigoro, quanti desiderano “ritornare” a gustare i piatti tipici del luogo.

La chef Carmela Grasso nel suo “U Fucularu” a Catania, coccola i clienti con pietanze tradizionali realizzate con prodotti, rigorosamente, del posto come carne e pesce, ma li sorprende, anche, con cibi originali e stranieri.

Nel Salento lavora la chef Maria Rosaria Peluso la quale, con grande professionalità nel suo “Mamie” ,riesce a mettere insieme eleganza, tradizione, modernità in un clima allegro e spensierato.

A Trastevere Cristina Bowerman, chef della “Glass Hostaria”, si impone per l’audacia della sua cucina che ha tratti vegetariani, ma riesce, anche, ad armonizzare, magistralmente, passato e presente con prodotti di alta qualità.

Un locale da sogno e incantevole come lo stesso nome suggerisce, “La Posata Bianca” è quello che si trova ad Abano Terme sotto la guida di Mariana Epure, la chef che utilizza solo l’eccellenza del suo Veneto.

Il tocco femminile: ristorazione e non solo

A riprova del fatto che le donne non si fermano al solo aspetto lavorativo e alla mera competizione, ma guardano oltre puntando a formare e inserire persone nel mondo della ristorazione, è il progetto che sta portando avanti una giovane chef canadese Jessica Rosval insieme all’“AIW2” associazione per l’integrazione delle donne migranti e con il ristorante “Roots”.

Condividere le proprie conoscenze per aiutare altre donne in difficoltà conferisce al mondo della ristorazione una luce nuova, unica e pregnante.