Turismo enogastronomico in Italia: un trend in forte crescita

“In vino veritas”  recita l’antico proverbio latino.

E quale verità migliore se non buon cibo accompagnato da vino delizioso e ottima compagnia? Magari durante un bel viaggio alla scoperta di luoghi vicini ma nuovi.

E’ così che è nato il turismo enogastronomico.

Peccato, però, che tanta delizia sia stata a lungo appannaggio dei più abbienti e in pochi abbiano avuto la fortuna di accedere alle delizie del palato e alle bellezze del territorio italiano.

E solo pochi curiosi, anche in un recente passato, potevano permettersi di viaggiare alla ricerca di sapori ed eccellenze territoriali.

Fortunatamente, complice il maggior benessere economico e l’accesso alle informazioni, la tendenza si è invertita. Secondo i recenti dati dell’Organizzazione Mondiale del turismo (UNWTO), i viaggi alla scoperta dell’enogastronomia hanno subito un’impennata sorprendente.

Il turismo enogastronomico in Italia sta avendo un successo senza precedenti.

Ad oggi più della metà degli italiani sceglie di vivere esperienze enogastronomiche memorabili con un trend in crescita del +12% rispetto agli anni passati.

Che cos’è il turismo enogastronomico e chi sono i nuovi turisti gourmet?

Complice, forse, la pandemia e le restrizioni, o un repentino rinsavimento, le ricerche condotte mostrano che il 92% degli italiani nell’ultimo anno ha partecipato a viaggi o weekend legati alla gastronomia e alla cultura enoica.

In particolare il vino ha rappresentato un ottimo motivo di viaggio attestandosi su una percentuale di poco meno del 60% (contro un 20% circa che ha ammesso di preferire attività più legate alla gastronomia territoriale.)

E se vino e cibo per molti non sono in cima alle liste delle preferenze. È altrettanto vero che gli stessi hanno confessato che una buona proposta enogastronomica è un bonus non trascurabile nella scelta della meta delle vacanze.

Questi turisti, in particolare, rappresentano una vasta platea molto esigente che nelle vacanze ricercano molteplici spunti, anche innovativi, che sappiano coniugare  arte, cultura, shopping e buoni ristoranti.

Turisti inflessibili che scelgono con cura la destinazione, sulla base dell’offerta che deve essere ampia e ben curata nei minimi dettagli. A fronte di ciò è sempre più in aumento il fenomeno di fidelizzazione. Capita sempre meno raramente che clienti soddisfatti non si limitino più  solo a consigliare, ma tendano a ritornare nelle stesse località .

Il turismo enogastronomico: un cambio di tendenza fra turisti gourmet e foodies

Ovvero quali sono le ragioni per cui il turista italiano ha abbandonato mete selvagge e avventurose a favore di vacanze enogastronomiche vicino casa ?

Complici i media e i social, i cibo è diventato un argomento sulla bocca di tutti!

Molti giovani si sono appassionati e gli istituti alberghieri hanno visto un boom di iscrizioni. Gli chef, prima considerati o privilegiati baciati dalla fortuna o tapini costretti in  soffocanti cucine di dubbia categoria, al lavoro, mentre, fuori il resto del mondo si gode la vita, sono improvvisamente diventati vip. Ospiti in tutte le trasmissione, eroi della forchetta.

Un po’ maghi e un po’ uomini hanno invaso l‘immaginario collettivo riportando l’attenzione sull’importanza e la qualità del cibo e trasformandolo in una moda. O, per dirla con un linguaggio contemporaneo, un tendenza.

Da qui il passo è stato breve.

Un fenomeno ed ecco pronti centinaia di followers decisi a farne la nuova ragione di vita.

Sono nati così i turisti gourmet e i fodies:  non esperti enogastronomi, ma turisti informati e curiosi. Esteti che ricercano nel cibo un’esperienza a 360° in cui l’unicità di una portata si fonda pienamente con l’atmosfera. Attenti ai dettagli, sono  intenditori che studiano il cibo a caccia di nuovi sapori e accostamenti. Entrambe caratterizzati dal largo uso dei social media per reperire tutte le informazioni possibili.

Un fenomeno che, se negli Stati uniti ha raggiunto la ragguardevole cifra di circa 40 milioni di appassionati, in Italia, nel breve volgere di pochi anni, ha collezionato più di 10 milioni di adepti in continuo aumento.

A questo si è affiancata la nuova consapevolezza che una vita sana parte dalla tavola.

Il cibo è diventato dunque, anche, strumento fondamentale non più solo di piacere, ma anche di cura della propria salute. A confermare questa tendenza è l’aumento, soprattutto negli ultimi anni, del consumo di alimenti biologici. Per rendersene conto è sufficiente fare un giro fra le corsie dei supermercati.: sempre di più sono i reparti riservati al bio e sempre di più le catene dedicate.

Conclusioni

Il turista italiano, negli ultimi anni, è profondamente cambiato.

In un momento di grande globalizzazione, ma anche di forte instabilità, il viaggiatore ha bisogno di esplorare nuovi orizzonti che si identificano non più con l’esotico ma con l’autenticità delle esperienze

Questo, complice l’ondata di dei programmi televisivi e la facilità di accesso alle informazioni, si è identificato con l’esigenza della riscoperta dei territori prossimali. In questo panorama ha trovato spazio sempre maggiore il turismo enogastronomico.

In costante crescita ha raggiunto il ruolo di protagonista nell’esperienza del turista, guidando le sue stesse preferenze nella scelta finale della meta

Ma a differenza dei curiosi che nei tempi passati viaggiavano alla ricerca di sapori e ricette da portare come souvenir, oggi il turismo gourmet, colto e informato, va oltre il semplice consumo e ambisce ad esperienze estetiche totalizzanti che coinvolgano anche il luogo, la cultura, l’arte. Il gusto e la storia.