Il mondo contemporaneo nonostante i suoi problemi e le sue contraddizioni ha un aspetto molto positivo legato al fatto che si caratterizza per il multiculturalismo per cui assicura la convivenza di culture diverse senza sacrificarne l’identità e per la globalizzazione come spinta verso una circolazione veloce di informazioni e una possibilità di emancipazione offerta a nazioni poste da lungo tempo ai margini dello sviluppo economico mondiale.
Le distanze non sono più come nel passato un ostacolo che solo navigatori intraprendenti e coraggiosi potevano affrontare correndo enormi pericoli. Il loro annullamento ha portato vantaggi in tutti i campi culturale, economico e naturalmente nell’arte culinaria con l’incontro, il confronto e l’adattamento di tradizioni nazionali e tecniche di realizzazione. E’ questo il caso del Matcha latte.
Che cos’è e da dove arriva il matcha latte
Innanzitutto va chiarito che il termine matcha si riferisce ad una varietà di te, originaria della Cina imperiale, e coltivata in Giappone. E’ molto pregiata perché apporta con i suoi componenti, grandi benefici al nostro organismo, primo fra tutti la riduzione dello stress psicofisico. La sua coltivazione viene praticata con la massima attenzione proteggendo la pianta dai raggi del sole, eseguendo la raccolta delle foglie rigorosamente a mano e la macina con mulini a pietra. Svariati sono gli usi che se ne fanno in Giappone come la preparazione di dolci, gelati, granite, o per dare maggiore sapore ad alcune pietanze.
Il matcha latte, come ben si capisce dal nome, è un bel bicchiere di latte arricchito dal sapore e dal colore del te verde, è una bevanda molto richiesta e diffusa non solo nei paesi asiatici ma anche da noi in occidente, perché grazie alle benefiche doti del matcha, bevendolo si può, insieme al gusto, offrire qualcosa di benefico al nostro corpo.
Come fare per avere questo accordo armonioso?
Il procedimento da seguire non richiede particolare attenzione perché i vari passaggi sono molto semplici: si inizia col preparare una miscela di matcha e acqua calda, agitando velocemente gli ingredienti con l’aiuto di un cucchiaino se non si possiede il chasen, una piccola frusta in bambù, in questo modo non si corre il rischio di alterare le qualità del te, aroma, colore e proprietà; con un frullatore ad immersione si lavora, poi, il latte caldo fino a farlo diventare bello spumoso.
Per creare la giusta armonia tra i due componenti bisogna procedere con cautela unendoli delicatamente, volendo si può dare più gusto al tutto con una spolveratina di cannella o cacao. D’estate questa bevanda può benissimo diventare fresca e nutriente se al latte e al te, lavorati freddi, si aggiunge del ghiaccio e si sbatte il tutto con un frullatore.
Per realizzare questo latte dall’inconfondibile colorazione verde occorrono 25 ml di acqua, 1/2 cucchiaino di te e 80 ml di latte e zucchero a piacere.
In tutti gli Starbucks, una catena di caffetterie statunitense diffusa in tutto il mondo, il matcha latte é diventato ormai di tendenza sia preparato caldo che fresco. E’ il suo gusto gradevole a conquistare insieme alle sue qualità benefiche.